Il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato giovedì a Murmansk la prima serie di Arctic LNG 2, un gigantesco progetto di gas naturale liquefatto (GNL) nell’Artico da cui la francese TotalEnergies si è ritirata nel 2022.
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“Pronta l’autorizzazione al traino per il trasporto della prima linea di trasformazione dell’impianto Gnl. Chiedo il permesso per iniziare le operazioni di trasporto in mare”, ha detto un operaio durante la cerimonia di varo, trasmessa in televisione.
“Permesso concesso”, ha risposto Putin, tirando la leva, insieme al direttore del colosso del gas Novatek, Leonid Mikhelson.
Questo progetto, del valore di 21 miliardi di dollari, si trova nella penisola di Jaidan, a una trentina di chilometri dal primo gigantesco impianto di GNL della penisola di Yamal, entrato in servizio nel 2017.
Il progetto dovrebbe raggiungere una capacità produttiva di 19,8 milioni di tonnellate di GNL all’anno attraverso tre linee di produzione, utilizzando il ricco giacimento di gas nella vicina Utrenneye.
La società francese TotalEnergies aveva annunciato nel 2022, dopo l’inizio dell’offensiva russa in Ucraina, che avrebbe smesso di finanziare Arctic LNG 2, di cui Novatek detiene il 60% insieme a CNPC, CNOOC e la giapponese Arctic LNG.
Arctic LNG 2 è uno dei progetti chiave nello sfruttamento pianificato dalla Russia della “Rotta del Mare del Nord” che collega l’Asia con l’Europa.
Mosca spera che questa rotta artica, resa praticabile grazie al riscaldamento globale e allo scioglimento dei ghiacci, possa in futuro competere con il canale di Suez per il commercio di idrocarburi.
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