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L’Italia fatica a raggiungere gli obiettivi di spesa della NATO – EURACTIV.com

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L’Italia non potrà raggiungere l’obiettivo di spesa per la difesa del 2% del Pil nazionale, come richiesto dalla Nato, se non si libererà dai vincoli di bilancio. Lo ha dichiarato mercoledì (19 luglio) in Parlamento il ministro della Difesa, Crosetto (Fratelli d’Italia/CRE).

Mercoledì Crosetto è intervenuto in Parlamento per riferire sull’esito del vertice Nato tenutosi a Vilnius l’11 e 12 luglio. Durante il vertice, i membri della NATO sono stati sollecitati a raggiungere l’obiettivo del 2% di spesa, mentre Crosetto ha più volte spiegato le difficoltà che l’Italia avrebbe dovuto affrontare per raggiungere tale obiettivo.

“Sono stato il primo ministro del nostro Paese a parlare della difficoltà di raggiungere l’obiettivo del 2%. Per la prima volta questo governo ha chiarito le nostre opzioni contributive”ha sottolineato Crosetto.

Altri paesi della NATO sono in ritardo su questo obiettivo, anche se 11 paesi sono sulla buona strada per raggiungerlo nel 2023, mentre altri otto lo raggiungeranno entro il 2024. L’Italia, nel frattempo, dovrebbe raggiungerlo. 1,46% dell’obiettivo quest’anno per poi tornare all’1,43% nel 2024, quindi potrebbe classificarsi al 24° posto tra gli alleati per spesa.

“Una tendenza al ribasso e, come puoi vedere, non siamo neanche lontanamente vicini al 2% […] In alcuni casi sarà importante spendere anche più del 2%, visti gli anni precedenti di sottoinvestimento”ha anche riconosciuto il ministro, che ha proposto di svincolare la spesa per la difesa dai vincoli di bilancio.

La sinistra, ora all’opposizione, disapprova questa proposta.

Ad aprile, il segretario del Partito Democratico (PD/S&D) Elly Schlein ha dichiarato di nutrire “molti dubbi” sull’idea di ” legamento “ sostegno all’Ucraina per aumentare le spese militari in tutti i paesi europei. “Sarebbe meglio avere una difesa comune a livello Ue”disse Schlein.

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Crosetto ha spiegato che l’obiettivo del 2%, che l’Italia continua a mancare, non potrà essere raggiunto l’anno prossimo o dopo, a meno che non cambino le condizioni.

“È difficile fissare una data. Mi auguro, perché credo ce ne sia bisogno, che riusciremo a rispettare il patto perché altrimenti ci ritroveremmo in fondo alla lista dei Paesi che investono in questa direzione.ha sottolineato il ministro.

«È giusto chiedersi se ne abbiamo bisogno, ma il 2% lo decide il Parlamento che approva gli stanziamenti di bilancio, che è una scelta politica affidata al passaggio parlamentare. Ciascuno di noi potrà poi riflettere sulla necessità o meno di un’alleanza atlantica.ha aggiunto Crosetto.

Concorda il ministro degli Esteri Antonio Tajani (Forza Italia/PPE).
Sostiene l’idea di introdurre un aumento “sostenibile e graduale” spese per la difesa, tenendo conto del contributo complessivo degli alleati della NATO.

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