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Letteratura: “Figlio di un prelato” premiato in Italia

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L’opera del camerunense Armand Claude Abanda ha ricevuto questa domenica, 2 luglio 2023, una medaglia assegnata dal Presidente della Repubblica Italiana.

È stato durante la chiusura del festival “Panorami caffeïna” a Montefiascone, per la promozione del libro italiano e l’incontro con autori stranieri di consolidata fama e che trattano argomenti capaci di incidere sulla società italiana.

Un tema evocativo

Meglio conosciuto sotto il suo cappello come Rappresentante-Residente dello IAI-Camerun, Armand Claude Abanda raccoglie così allori in un campo completamente diverso dove si afferma come scrittore di talento e promettente. Non è un caso, quindi, che Rachel Sonkin, promotrice dell’associazione Kounda, abbia messo gli occhi su di lui, per rappresentare il Camerun in questa kermesse letteraria: “Armand Claude perché ha scritto un romanzo che parla all’Italia che è la culla del cattolicesimo Chiesa.E automaticamente, un italiano deve rabbrividire quando sente un romanzo intitolato Figlio di un prelato”, ha detto.

Un libro che è già stato tradotto in italiano da Assadio Assadio, camerunese residente in Italia. “Traducendo in italiano Figlio del prete, si capisce molto velocemente dire Figlio del prelato perché il prelato è molto alto e l’italiano comune non capirà presto”. Riguardo alle motivazioni profonde che lo hanno spinto a tradurre quest’opera, precisa: “Ciò che mi ha spinto a tradurre questo libro è perché il contenuto riflette un’attualità che tendiamo a soffocare, ma che dobbiamo riportare nell’arena pubblica. davvero bisogno di discutere di questo. Ci sono molti temi che vengono sollevati in questo libro. Come potevo incrociare le braccia e far passare un’eredità in quel modo?”.

Partecipanti conquistati

I partecipanti a questo festival letterario sono stati anche unanimi sull’importanza del tema sollevato dall’autore, Armand Claude Abanda. “L’incontro di stasera è stato importante per me perché ci permette di conoscere meglio la cultura africana”, ha dichiarato un partecipante, “È così importante che gli autori africani si facciano sentire da questa parte del mondo perché, come suggerisce Armand Claude Abanda, c’è un problema di apertura della Chiesa alla realtà attuale”, aggiunge un altro. Lo stesso autore ne deduce così che: “Figlio di un prelato diventa quindi uno strumento educativo perché in realtà la cultura deve poter essere condivisa tra i popoli e consolidare l’amore tra questi popoli”.

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Una consacrazione

Dopo aver ricevuto il premio dalle mani dell’autorità municipale locale e degli organizzatori del festival, Armand Claude Abanda non ha potuto che manifestare la sua soddisfazione: “È un grande onore per me e sono molto felice di aver ricevuto questa medaglia dal Presidente della la Repubblica d’Italia grazie a Figlio di un prelato, un libro che parla a tutti i popoli del mondo.Questa medaglia è davvero per me una vera consacrazione”. Un riconoscimento agli sforzi dell’autore per costruire un ponte culturale Italia-Camerun attraverso la lavoro, come accennato nel testo che accompagna la distinzione.

Aline-Firenze Nguini

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