Sapevi che i fulmini possono essere ascoltati in qualsiasi momento? O per registrare la canzone dell’aurora boreale? Questa è un’altra area di applicazione per i radioamatori. Questa passione può essere utilizzata anche al servizio della scienza. Alcuni radioamatori non prendono mai in mano il microfono. Usano la loro attrezzatura solo per catturare le onde emesse da fenomeni naturali o per studiare il modo in cui si propagano.
“Qualche giorno fa ho testato a casa un nuovo ricevitore” racconta Frank Durand dell’Aram 95 (Radio Amateur Society of Val d’Oise) Un’ape è passata vicino all’antenna, battendo le ali molto velocemente e producendo una discrepanza nella campo elettromagnetico Possiamo sentirlo, o sentire Il vento, per esempio.
I suoni che servono per comporre brani musicali!
L’appassionato, che vive a Bruyères-sur-Oise (Val-d’Oise), crede che si possa scoprire un mondo di ascolto proprio fuori dalla sua porta. È anche un argomentoUna conferenza che sarà guidata da questo dilettante informato 1 luglio a Eubonne (Val d’Oise): “Un viaggio sulla Terra alla scoperta dei misteriosi segnali radio naturali, dalla registrazione all’ascolto della musica dell’aurora boreale…”
Ma i radioamatori non ascoltano la natura solo per divertimento, anche se alcuni dei suoni registrati possono essere utilizzati per comporre grandi brani musicali. Questi suoni, una volta analizzati scientificamente, hanno una reale utilità. Si ritiene che alcuni disturbi elettromagnetici possano essere precursori di eruzioni vulcaniche o tsunami. Pertanto, le registrazioni H24 vengono riportate nei database internazionali per poter identificare queste particolari onde “che possono essere associate ai movimenti delle placche appena prima di uno tsunami, ad esempio”, spiega Frank Durand.
Misura le onde dal sottomarino… per studiare il sole
La raccolta permanente di dati da inviare agli scienziati è un’attività praticata da Jean-Pierre Godet, radioamatore dell’Oise dal 2006. Questo abitante del villaggio di Le Vauroux, vicino ad Auneuil, è collegato, ad esempio, a un trasmettitore a onde lunghe per comunicazioni sottomarino militare. Non sono i messaggi crittografati che vengono recapitati, che non ha il diritto di tentare di decifrare, che lo interessano. “Registriamo accuratamente il livello delle onde ricevute”, spiega il pensionato.
Questi dati (raccolti da una trentina di persone in tutto il mondo, di cui due in Francia) vengono utilizzati dai ricercatori geofisici che sono già interessati al Sole. “Nel caso di un brillamento solare a raggi X, c’è una differenza nell’intensità registrata. Poiché non possiamo ricevere i raggi X a livello del suolo, le differenze delle onde consentono di misurarle indirettamente”.
Jean-Pierre Godet collabora anche con la Rete Fripon lanciata privatamente dall’Osservatorio di Parigi, dal Museo Nazionale di Storia Naturale e dall’Università Paris-Saclay, con l’obiettivo di studiare i meteoriti. “Quando entrano nell’atmosfera, c’è un percorso ionizzante lungo il quale si riflettono le onde”, spiegano i radioamatori. Questo è il riverbero che Oisien registra con ricevitori fatti in casa.
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