Se Venere uscisse dal suo guscio, assomiglierebbe a Chiara Ferragni? Nella nuova campagna promozionale del Ministero del Turismo, la Venere di Sandro Botticelli prende vita come giovane influencer virtuale per esaltare le meraviglie del patrimonio e delle tradizioni italiane. Immagina: il volto delicato della dea è passato glamour audace per levigare e affinare i suoi lineamenti già perfetti, le sue famose ciocche bionde veneziane che volano via mentre si fa un selfie davanti a una piazza di Roma o in bicicletta, davanti al Colosseo.
Questa Venere ha tutto da vera creatrice di contenuti fashion: già 30.200 iscritti sul suo nuovo account Instagram e un video di presentazione sconcertante, in cui scopriamo i suoi diversi stili.
Canotta da marinaio, pantaloni a righe rosa o abito fluido, questa Venere sfoggia un guardaroba decisamente moderno. La sua biografia su Instagram? “Icona mondiale del Rinascimento e amante dell’Italia”. La sua età ? 30 anni. La sua missione? Incarna lo slogan della campagna Italia aperta alla meraviglia, ricamato sulla sua maglietta bianca. Letteralmente: “Italia, porta della meraviglia”, in un curioso miscuglio di inglese e italiano. Lago di Como, pasta, borghi rivieraschi… L’obiettivo dichiarato del Ministero del Turismo è far conoscere la geografia italiana attraverso l’account venereitalia23.
Sotto copertura d’arte, una polemica molto politica
Le autorità spiegano che la dea «torna oggi come allegoria della rinascita e del rinnovamento, in questo caso del comparto turistico italiano che, dopo aver subito gli effetti delle chiusure dovute alla pandemia, trova oggi nuovo slancio e nuova vitalità».
Il pregiudizio non è unanime. La politica Giulia Pecorella non ha mancato di esprimere la sua indignazione in un post su Instagram con la didascalia: “Scopro che il Ministro del Turismo ha speso 9 milioni di euro per dare vita a una versione della Venere di Botticelli che sembra di [figure de] Tinder. » Sul quotidiano nazionale La RepubblicaAnche l’assessore alla Cultura e critico d’arte Vittorio Sgarbi non usa mezzi termini: “Mentre parliamo, tre ministri presentano la Venere di Botticelli travestita da ciclista, con la scritta ‘Aperti alla meraviglia’. : un paradosso […] Siccome Venere è nuda, sarebbe stato meglio vederla così, senza doverla trasformare in questo modo: è come la Ferragni. »
Inevitabile il paragone con Chiara Ferragni, star influencer dei social e della moda, non è un complimento in bocca ai difensori del patrimonio artistico italiano. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, citato dall’on Volte, lamenta “lo sfruttamento commerciale che mette in ridicolo le nostre pepite artistiche, come i grembiuli che mostrano la statua delle parti intime del David o riproduzioni grottesche di opere d’arte in pose stupide. »
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