Il XV di Trifoglio aveva già in tasca il punto del bonus offensivo in contropiede grazie a quattro mete di scuola. Ma ha dovuto aspettare la quinta, seconda personale dell’esterno Mack Hansen a dieci minuti dalla fine, per mettere fuori gioco gli azzurri rimasti a contatto con una meta poco prima dell’intervallo di Pierre Bruno (24-17 all’intervallo).
“È una sensazione mista, abbiamo fatto cose molto buone ma anche il contrario. (…) La nostra prestazione complessiva deve essere migliore, anche la nostra disciplina”, ha detto il centro Bundee Aki, uno dei nuovi titolari. in un XV irlandese rinnovato.
Con tre vittorie bonus in altrettante partite, l’Irlanda vede un possibile primo Grande Slam dal 2018 diventare più chiaro. Da convalidare, invece, in Scozia, unica altra squadra imbattuta prima del match contro la Francia di domenica, prima di ospitare l’Inghilterra nell’ultima giornata.
Con sei cambi rispetto al XV vincitore dei Blues (32-19), in assenza in particolare dell’apertore Johnny Sexton e del centro Garry Ringrose, infortunato, l’Irlanda ha preso rapidamente il controllo delle operazioni con transizioni veloci e il suo impatto fisico.
La seconda linea James Ryan (3°), il terzino Hugo Keenan (13°), Aki (20°) e Hansen (35°) si sono rapidamente assicurati il bonus offensivo. Ma gli irlandesi hanno scoperto anche il nuovo entusiasmo italiano, nato dalle vittorie dello scorso anno contro Galles e Australia.
speranza italiana
Senza complessi, gli azzurri hanno preso confidenza con una meta veloce di Stephen Varney che ha permesso loro di passare brevemente in vantaggio (7-5, 7°) poi sono arrivati all’intervallo rianimati dalla meta di Pierre Bruno, che è andato in solitaria per mantenere la speranza di un Olimpico in voce (51.000 spettatori).
L'”Italia, Italia” ha raddoppiato nel recupero quando Paolo Garbisi, autore di dieci punti al rientro dopo l’infortunio al ginocchio, ha portato i suoi a quattro punti su rigore (20-24, 56°).
Ma gli irlandesi, senza tremare troppo, sono riusciti a mettersi al riparo grazie al secondo tentativo di Hansen (71°). Abbastanza per far rispettare le gerarchie, senza privare gli italiani di un applaudito giro d’onore.
“Ci sono cose positive, ma dobbiamo fare un altro passo per prendere meno punti e fare qualche punto in più. Siamo ancora troppo imprecisi”, ha sottolineato Garbisi, scommettendo come tutti gli azzurri sull’arrivo del Galles, l’11 marzo, per sperare finalmente di vincere.
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