mercoledì, Gennaio 15, 2025
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Cessione della raffineria di Loukoïl in Italia: interviene il governo

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Il governo nazionalista italiano ha avvertito venerdì che avrebbe avuto voce in capitolo nella vendita della raffineria siciliana del gigante petrolifero russo Loukoilchiedendo in particolare ai candidati all’acquisizione di garantire “lo sviluppo del centro produttivo“.

Roma intende ricorrere alpotere d’oro“, che le attribuisce poteri speciali in settori ritenuti strategici per il Paese, tra cui l’energia, si legge in un comunicato del ministero delle Imprese. Oltre all’aumento della produzione, il futuro acquirente dovrà impegnarsi a “garantire i livelli occupazionali e il pieno rispetto delle normative ambientali“.

La raffineria in “amministrazione provvisoria”

Il governo guidato da Giorgia Meloni aveva deciso la scorsa settimana di mettere sotto controllo la raffineria”amministrazione provvisoriadello Stato per evitarne la chiusura e garantire la continuità dell’approvvigionamento energetico nazionale. La raffineria ISAB, controllata da Loukoil, una delle più grandi in Europa, rischiava di dover fermare la produzione a causa dell’entrata in vigore lunedì scorso dell’embargo dell’Unione Europea sull’importazione di greggio russo via mare.

Sono in corso trattative con diverse società nazionali e internazionali interessate all’acquisizionedella raffineria, ha confermato il ministero delle Imprese. Secondo il Financial Times, Loukoïl starebbe negoziando un accordo con il fondo di investimento americano Crossbridge Energy Partners per l’acquisizione di ISAB, il cui valore è stimato tra 1 e 1,5 miliardi di euro.

In corsa anche un consorzio guidato da Ghanim Bin Saad al Saad, direttore del fondo sovrano del Qatar Diar e fondatore della holding GSSG, che ha unito le forze con gli investitori italiani, secondo quanto riportato venerdì dal quotidiano La Repubblica. Il direttore generale dell’Isab, Eugene Maniakhine, aveva giudicato lunedì”né giusto né utileche il governo attui la sua decisione e nomini un commissario statale per la gestione della raffineria. Una tale mossa potrebbecontribuendo alla chiusura dello stabilimento e creando ostacoli alla vendita al nuovo proprietario“, aveva stimato.

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