giovedì, Febbraio 6, 2025
EconomiaBruxelles vuole accelerare le deportazioni ma rivuole anche indietro i migranti

Bruxelles vuole accelerare le deportazioni ma rivuole anche indietro i migranti

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Il confronto tra Francia e Italia sull’accoglienza dei viaggiatori da ” Dintorni vichinghi ravvivato il dibattito su politica dell’immigrazione Da Unione europea, che calpesta da due anni. Pertanto, la Commissione europea vuole accelerare l’attuazione del meccanismo di solidarietà che è già stato adottato ma è lento da applicare.

A giugno, nell’ambito di un approccio volontario, dodici paesi europei (tra cui Francia e Germania) si sono impegnati ad accogliere 8.000 richiedenti asilo arrivati ​​nei paesi del Mediterraneo nel corso di un anno, ma finora solo 117 sono stati reinsediati. “Dobbiamo accelerare il ritmo”, ha affermato il commissario europeo per gli affari interni Ylva Johansson presentando il suo piano lunedì.

Gli è stato chiesto dell’annuncio del ministro francese Gerald Darmanin Il 10 novembre (in risposta alla posizione di Roma) sospendendo la prevista accoglienza dei 3.500 profughi attualmente in Italia, il Commissario ha indicato che il meccanismo volontario di solidarietà è stato approvato grazie alla Francia durante la presidenza di turno dell’UE. Ha commentato: “Ovviamente conto su France e Gerald per continuare a essere costruttivi come sempre”.

In caso di mancata accoglienza e solidarietà economica

Ylva Johansson ha anche chiesto l’attuazione di “misure alternative di solidarietà”. Alcuni Paesi europei, nel caso in cui non accolgano richiedenti asilo, si sono impegnati a fornire assistenza, soprattutto economica, ai Paesi che raggiungono per la prima volta. Il commissario svedese ha osservato che la rotta del Mediterraneo centrale è una delle più irregolari – 90.000 quest’anno, in aumento di oltre il 50% rispetto allo scorso anno – e una delle più pericolose. “La stragrande maggioranza delle persone che arrivano attraverso questa rotta oggi non ha bisogno di protezione internazionale”, ha affermato.

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immigrati che arrivano via Libia provengono principalmente dall’Egitto, Tunisia e Bangladesh”, ha continuato Elva Johansson, che ha viaggiato in bengalese La scorsa settimana per convincere le autorità di questo paese a impedire “gli arrivi illegali nell’Unione europea” ea riprendere i suoi cittadini a cui non è stato concesso l’asilo, invocando la necessità di “canali legali di migrazione”.

Ha inoltre accolto con favore la “buona collaborazione con L Niger Ciò ha permesso di ridurre notevolmente il numero di arrivi dall’Africa sub-sahariana”.

Gli italiani vogliono associare l’aiuto in mare alle bandiere delle navi

L’Italia ha accolto con favore il piano d’azione, in particolare l’attuazione del meccanismo di solidarietà. Il ministro dell’Interno Matteo Biantidossi ha commentato che questo “finora non ha prodotto risultati insufficienti”. Ha anche sottolineato l’importanza di “un miglior coordinamento delle attività di soccorso in mare (…) che, come sostiene l’Italia, dà un ruolo ai paesi che danno la loro bandiera” a una nave umanitaria.

Navi battenti bandiera francese, norvegese o tedesca attraccano regolarmente in Italia con dispiacere delle autorità peninsulari che pretendono, invano, che i paesi che battono bandiera di queste navi si occupino dei migranti.

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