Hubert Vedrine non ama il manicheismo e non esita a dirlo. Alcuni hanno assorbito l’acquisizione dell’Italia da parte di Giorgia Meloni e la coalizione dei diritti guidata dal suo partito, Fratelli d’Italia. per la ristampa Dalla marcia verso Roma, l’ex ministro socialista ha consegnato al microfono del giornalista Darius Roshippin un’analisi più realistica. “Dirò qualcosa di sconvolgente, ma infastidiranno così tanto gli altri paesi europei sulla gestione dei flussi migratori che se gli europei prenderanno sul serio la questione sarà un progresso collettivo. Altrimenti otterrete voti molto peggiori del voto italiano in tutto Paesi europei tra dieci anni”.
Vedrine ha citato la Scandinavia come esempi. I socialdemocratici scandinavi lo hanno capito bene. […] Sinistra primo ministro socialdemocratico della Danimarca [Mette Fredriksen, NDLR] “Non puoi avere frontiere aperte e uno stato sociale generoso allo stesso tempo”, dice. Un gradito ricordo che anche la sinistra ha argomenti per opporsi all’immigrazione sfrenata, in nome di fatti economici.
Tornando alla situazione italiana, il giornalista di LCI chiede: “Vuoi dire che è il male minore?” Risposta di Vedrine: “Potrebbe essere una specie di bene, se porta ad una reazione per riportare in auge l’accordo di Schengen che sta lavorando e negoziando con i Paesi di partenza. Non possiamo lasciare l’Italia in prima linea su questi temi”. La riforma dello spazio Schengen è un’antica eresia proposta all’epoca da Nicolas Sarkozy. Pertanto, questa possibile riforma porterà alla messa in discussione di una delle quattro principali libertà del movimento Schengen (persone, beni, servizi e capitale), ovvero …
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