Per giungere a questa conclusione, il team del professor Geffen ha eseguito le autopsie del cervello di sei persone “anziane” che avevano un’età media di 91 anni al momento della morte.
I ricercatori erano interessati a un’area specifica del loro cervello: la corteccia entorinale. Quest’area è responsabile della memoria episodica, quella che permette di ricordare eventi passati.
Debolezza dei neuroni degradati
Per fare un confronto, il team ha anche eseguito autopsie sulla corteccia entorinale del cervello di altri tre gruppi: sette “adulti normali”, sei adulti di età compresa tra 26 e 61 anni che non presentavano deterioramento cognitivo al momento della morte e cinque persone con memoria disturbi diagnosticati durante la loro vita.
I risultati hanno mostrato che la dimensione media dei neuroni nella corteccia entorinale degli anziani è superiore a quella degli altri gruppi. Circa il 10% in più rispetto a quello degli “anziani normali” e il 5% in più rispetto a quello degli adulti di età compresa tra 26 e 61 anni Questo articolo Il nuovo mondo.
Inoltre, la densità dei neuroni che mostrano segni di degenerazione nella corteccia entorinale è inferiore: 700 neuroni per millimetro cubo negli “anziani” contro 1.500 negli “anziani normali”.
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