(Washington) Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, che compirà 80 anni a novembre, ha dichiarato venerdì che “intende” candidarsi per un altro mandato nel 2024, ma non ha ancora preso la decisione ufficiale.
Aggiornato ieri alle 21:34.
Interrogato sulla questione su MSNBC, il democratico ha detto che se non ha deciso subito, è perché una volta pubblicato l’annuncio, “sono state attivate tutta una serie di regole” e “devo candidarmi”.
“Non ho ancora preso la decisione ufficialmente, ma questa è la mia intenzione. È mia intenzione correre di nuovo e abbiamo tempo per prendere quella decisione”.
Quando gli è stato chiesto se sua moglie, Jill Biden, fosse a favore della sua partecipazione di nuovo alla gara, ha lasciato intendere che lo fosse.
“Mia moglie pensa che stiamo facendo qualcosa di molto importante e non dovrei allontanarmi da esso”, ha detto dopo la sua pausa.
Il signor Biden aveva già indicato la sua “intenzione” di correre di nuovo a settembre, pur rimanendo evasivo.
Joe Biden, il più anziano presidente degli Stati Uniti mai eletto, celebrerà il suo 80° compleanno il 20 novembre. Avrebbe 82 anni all’inizio di un possibile secondo mandato e 86 alla fine.
La sua età solleva regolarmente speculazioni sul fatto di una nuova candidatura.
Biden e il suo partito si stanno preparando a superare il test delle elezioni parlamentari di medio termine dell’8 novembre, un test tradizionalmente duro per un presidente in carica.
Tra i candidati repubblicani a queste elezioni, sta conducendo diverse campagne continuando ad affermare che le elezioni presidenziali del 2020 vinte da Joe Biden sono state “rubate” al suo predecessore, Donald Trump. Quest’ultimo condona sempre di più l’idea di rappresentarsi nel 2024.
La “logica” che è emersa Donald Trump
Inoltre, Joe Biden ha affermato che avrebbe “sensato” che Donald Trump si conformi a un mandato di comparizione davanti alla commissione che indaga sull’assalto al Campidoglio.
“Non ho intenzione di esprimere la mia opinione su cosa dovrebbe fare”, ha detto il democratico in un’intervista a MSNBC.
Ma ha aggiunto: “Mi sembra che avrebbe senso” che si adeguasse, sottolineando che la commissione parlamentare aveva gestito il caso “molto bene”.
In un gesto “storico”, questo comitato ha citato venerdì l’ex presidente Trump per essere apparso “intorno al 14 novembre”.
Il 6 gennaio 2021, centinaia di sostenitori di Donald Trump, convinti delle sue accuse di “frode elettorale”, hanno devastato il tempio della democrazia americana, quando i funzionari eletti hanno riconosciuto la vittoria di Joe Biden.
Il repubblicano, che ha esortato i suoi sostenitori a “combattere come diavoli”, è stato subito oggetto di un processo di impeachment al Congresso, ma è stato assolto grazie ai senatori del suo partito.
Ma questo non ha chiuso il caso: nel suo rapporto finale, la commissione potrebbe raccomandare di incriminarlo. La decisione spetta in definitiva al procuratore generale Merrick Garland.
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