ANALISI – Il capo della Lega viene contestato dai suoi vertici storici dopo il rovescio delle ultime elezioni legislative.
Roma
Matteo Salvini, che nel 2018 ha scosso l’Europa, ha perso molta della sua influenza in Italia. Probabilmente sarà ministro nel prossimo governo di Giorgia Meloni. Ma dietro la vittoria della destra italiana alle elezioni del 25 settembre, è lui il grande perdente: la “Salvini Premier League” ha raccolto solo l’8,8% dei voti, contro il 17,4% del 2018 e il 34,3% degli europei del 2019. Di fronte al 26% raccolto dalla responsabile di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni, questo crollo ha suscitato all’interno di una Lega monolitica il primo serio interrogatorio del suo leader.
Perché il fallimento più amaro è stato nella sua terra natale, il nord Italia, dove le regioni sono gestite dalla Lega. Fratelli d’Italia ha ottenuto due o tre volte più voti di lei. È il caso della Lombardia (27,6% contro 13,4%) e del Veneto (32,6% contro 14,6%), caposaldo della Lega eppure eterna.
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Era impensabile che, in questi territori di piccoli imprenditori acquisiti al…
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