Ons Jabeur, che ha fatto l’orgoglio di un intero continente, stava giocando la sua seconda finale Major consecutiva dopo quella persa due mesi fa a Wimbledon.
La tunisina Ons Jabeur ha perso sabato nella finale femminile del torneo US Open contro la polacca Iga Swiatek a New York.
Jabeur, 28 anni, stava giocando la sua seconda finale Major consecutiva dopo quella persa due mesi fa a Wimbledon.
Il numero 1 del mondo, Swiatek, ha vinto il suo primo US Open per 6-2, 7-5.
A 21 anni, la polacca aggiunge un terzo titolo del Grande Slam alla sua collezione, dopo le sue due incoronazioni al Roland-Garros nel 2020 e nel giugno di quest’anno. Succede alla vincitrice di New York della britannica Emma Raducanu, che ha fatto scalpore nel 2021, vincendo dopo aver lasciato le qualifiche.
Aggressiva e tagliente, Swiatek incatenò rapidamente i colpi vincenti, superando la rivale, che apparve presa in prestito dal cuore di Arthur-Ashe dove entrò molto più tesa del solito.
La polacca l’ha rotta dall’inizio, poi altre due volte in questo primo set a senso unico, al termine del quale ha passato il 90% della prima palla e ha attaccato la rete con grande successo (otto punti su 9 salite).
La tunisina, che era riuscita a staccarsi per rispondere alla perdita della sua prima partita di servizio sfoderando bellissimi dritti non incrociati, non poteva confermare questa raffica sugli impegni successivi, tradita da un primo pallone, eppure uno dei suoi punti forti, scomposto .
All’inizio del secondo set, dopo aver attinto alla sua concentrazione sulla sedia, chiuso gli occhi e respirato profondamente, Swiatek ha ripreso con efficaci attacchi piazzati e si è staccata 3-0.
Turno della nona partita
Vantaggio che Jabeur si accinse subito a cancellare, lasciando finalmente andare i suoi colpi. Debreak ne è seguito un altro perché la polacca si è ripresa di nuovo il servizio, dopo scambi che hanno mostrato che si stava giocando una partita completamente diversa.
La nona partita è stata una svolta, durante la quale Jabeur ha messo all’angolo Swiatek, che doveva la sua salvezza solo agli errori non forzati del tunisino. Quest’ultima ha così sprecato tre break point e si è incolpata gridando la sua frustrazione.
Ma, spinto dalla sua scatola che mostra “yalla habibi!” (andiamo tesoro!), sospirò di sollievo sul 6-5 contro di lei quando la sua rivale mancò un match point.
Una breve tregua visto che nel tie-break Swiatek non ha perso l’occasione di chiudere alla sua seconda occasione decisiva in 1h51.
A New York, la numero 1 del mondo ha dimostrato di non essere solo una giocatrice sulla terra battuta. La sua vittoria sul cemento di Flushing Meadows dove, fino a questa quarta partecipazione, non aveva mai superato la tappa degli ottavi di finale, dimostra i suoi strepitosi progressi, già intravisti proprio all’inizio dell’anno agli Australian Open dove aveva raggiunto la semifinale -finale.
Un successo che arriva un po’ di più a coronare una stagione formidabile, visto che dal 20 febbraio al 22 giugno ha incatenato ben 37 vittorie che le hanno offerto sei titoli di fila, a Doha, Indian Wells, Miami, Stoccarda, Roma poi Roland -Garro.
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