domenica, Novembre 24, 2024
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I senegalesi “insoddisfatti” della gestione e del sostegno delle loro preoccupazioni da parte del governo

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I cittadini senegalesi stabiliti in Italia, in particolare a Firenze in Toscana, si dicono “insoddisfatti” della gestione e del sostegno delle loro preoccupazioni da parte del governo senegalese. Secondo “Le Quotidien”, questi ultimi, oltre a non beneficiare di alcun finanziamento per sostenere le proprie iniziative imprenditoriali, investimenti o assistenza stretta, incontrano ancora difficoltà nel rinnovare il permesso di soggiorno.

Per rimediare, Mamadou Sall, presidente dell’Associazione senegalese di Firenze, ha interrogato il presidente della Repubblica Macky Sall su cosa deve fare lo Stato per gli immigrati. “Abbiamo sentito parlare di ingenti somme di denaro per il finanziamento degli immigrati negli ultimi dieci (10) anni. Dove sono finiti questi soldi? Non abbiamo visto né ricevuto nulla a Firenze”, ha denunciato.

Esiste infatti il ​​Fondo di sostegno agli investimenti dei senegalesi all’estero (Faise), destinato ad assistere finanziariamente i senegalesi all’estero. Il Presidente della Repubblica aveva adottato un Piano di Resilienza Economica e Sociale (Pres) con una dotazione di mille (1000) miliardi di franchi nostri, di cui 12,5 miliardi destinati alla diaspora. Nelle tre fasi di distribuzione sono stati mobilitati 11 miliardi 287 milioni 510mila 750 franchi CFA per sostenere 125mila 056 dei 135.579 senegalesi registrati sulla piattaforma.

Nella regione Toscana, dove vivono quasi 35.000 persone, gli emigranti lavorano in cooperazione per attrezzare gli ospedali in Senegal. Secondo il presidente dell’Associazione senegalesi di Firenze, “il gemellaggio che c’è tra l’ospedale di Thiès, il cui reparto di maternità è stato finanziato con oltre 85 milioni di CFAF, è il risultato di questa collaborazione. Mentre parliamo, abbiamo molto materiale che dobbiamo trasportare in Senegal e tutto ciò richiede discussioni per il bene della popolazione senegalese. Denunciamo l’opaca gestione di questi fondi che non ci avvantaggiano e di cui siamo i principali destinatari”, ha deplorato il Sig. Sall. Secondo lui, è inconcepibile dedicare un fondo agli immigrati e che non vedono il colore di questo fondo.

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L’amministratore del Fondo di sostegno agli investimenti per i senegalesi all’estero (Faise) Sokhna Nata Mbacké, contattata telefonicamente, non ha mancato di esprimere il suo stupore. Secondo la sua gente a Firenze, “il 70% del denaro del fondo è andato in Italia”, ha aggiunto. Per lei, questo Paese ha avuto la parte migliore rispetto agli altri.

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