Consapevole del tumulto, l’Italia politica è tornata a splendere. Domani sapremo se Super Mario, il salvatore dell’euro, resterà al timone della Roma, diciassette mesi dopo aver guidato un’ampia coalizione per far fronte all’emergenza coronavirus e alle gravi difficoltà del suo Paese. Questo incidente segue con allarme in un’Europa minata dall’inflazione, dalla crisi energetica e dalla guerra all’Est. La terza potenza dell’Unione Europea e dell’Italia, con il suo debito pubblico al 150% del PIL, è l’anello più fragile. Alla guida del ramo esecutivo, l’ex capo della Banca centrale europea è ancora visto come l’uomo di fiducia in grado di tirare fuori gli stivali. Anche sulla base delle sue riforme, l’Europa ha dato all’Italia 190 miliardi di euro di aiuti e sussidi (40 miliardi alla Francia) per salvare un’economia in totale difficoltà. Il maggior beneficiario del piano di risanamento caduto da Bruxelles, Roma ha ricevuto finora solo il 30%. Il caos politico e l’abbandono delle riforme lo priveranno del resto. E con la loro irresponsabilità, faranno precipitare il Paese e forse l’Europa nel caos che ossessiona i sogni di Putin. E per quanto gli italiani risentano della mancanza di gas russo da parte dei tedeschi. L’inflazione sale a un livello record. I tassi di interesse potrebbero scendere e causare una grave crisi monetaria ora che la Banca centrale europea interrompe i riacquisti di debito che hanno assicurato la sopravvivenza del paese. In termini di vaccini e ripresa, l’Europa ha giocato sull’unità e sulla solidarietà. E l’energia? Come finirà il divorzio italiano? Le ceneri hanno preso fuoco.
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