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Torneo di Tolone, Selezione contro l’Italia, Yaya Touré… Yann Sagbo, fratello di Guy Demel racconta…

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Formatosi all’AS Monaco, Yannick Sagbo ha iniziato la sua carriera professionale nel 2008 con il Rock. In difficoltà con i colori del club francese, l’attaccante franco-ivoriano, fratello minore di Guy Demel, è comunque entrato a far parte della nazionale olimpica. Con gli Elephants, ha giocato e vinto il Torneo di Tolone 2010, segnando in particolare due gol.

Flashback

“Per chiudere bene la stagione (2009-2010) mio fratello mi ha detto di fare questo torneo perché era seguito da molti club. Inoltre stavo arrivando alla scadenza del contratto. L’idea era di prolungare e prendere in prestito”, disse Sagbo a Onze Mondial. Nato a Marsiglia dove ha trascorso la sua infanzia, Sagbo è arrivato in Costa d’Avorio completamente fuori luogo. Fresco, è comunque riuscito ad adattarsi al suo nuovo ambiente.

“Sono stato selezionato ma all’inizio ero un po’ spaventato perché non conoscevo nessuno, ma sul posto c’era un’atmosfera malata, “africana”. Tutti ridevano, c’era tutto il tempo per la musica… La squadra è cresciuta in forza durante tutta la competizione, e il fatto di essere stato bravo mi ha permesso di farmi notare dal vice allenatore (François Zahoui, ndr), che viene superato allenatore della A poco dopo”.

Vincitore del torneo di Tolone insieme a Giovanni Sio, Deblé Serges o Gérard Gohou, Yannick Sagbo ha sperimentato la selezione della Costa d’Avorio A. Entrato in campo al posto di Doumbia Seydou, ha festeggiato il suo primo mantello il 10 agosto 2010 in un’amichevole contro l’Italia (vittoria 1-0).

La sua storia su Yaya Touré

“Stavo giocando con mio fratello… Era il mio sogno che si avverava, quasi mi vengono le lacrime agli occhi. Quando torni a casa e vedi Balotelli e tutte queste altre stelle, ti chiedi se non devi sognare. Ero con il I fratelli Touré (Kolo e Yaya, ndr), Gervinho, Salomon Kalou, Emmanuel Éboué… Solo in allenamento ho avuto molta pressione. Quindi nelle partite! Erano molto esigenti”. E su Yaya Touré, ha espresso questo aneddoto: “Con un ragazzo come Yaya Touré non ti interessa perdere una palla altrimenti ti spaccherà (ride)! Non gioca per divertimento. Infatti, parte dal presupposto che se non vuoi correre non devi perdere la palla. Ma ti dà dei pass per malati (ride). Ero sotto pressione pazzesca e mi urlava contro non appena perdevo una palla (ride). Guardando indietro, è stato qualcosa di pazzesco’.

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Sagbo ha aggiunto: “Quando ho giocato contro l’Italia a Londra, Didier Drogba non era in rosa. Il tecnico mi ha chiesto che numero volevo. Gli ho detto ‘tutti tranne undici’. È il numero di Drogba, nessuno lo tocca. Il giorno del partita, arrivo e non trovo la maglia, vado dal tecnico e lui mi dice “c’è” mostrandomi il numero undici (ride). Quando i ragazzi sono entrati negli spogliatoi mi hanno messo fratello nella stanza. Dissero che non avevo paura di niente (ride). Mio fratello mi guardò e disse “che diavolo fai?” Gli ho detto che non avevo fatto niente e lui ha risposto che doveva presumere. Poche settimane dopo, eravamo in campagna per prepararci per le qualificazioni CAN. Didier arriva e ha detto “sembra che vogliano rubarmi il posto” ridendo. E’ stata anche un po’ di pressione. In seguito, Non ho mai più giocato in nazionale (ride)”.

“C’è tanto pistone nelle selezioni africane ma io non volevo essere nella selezione perché c’era mio fratello”.

Sagbo ha avuto solo due selezioni con gli Elephants, dopo aver giocato un breve minuto contro la Russia il 15 agosto 2012, in un’amichevole. Ma una delle sue più grandi soddisfazioni è quella di aver condiviso lo spogliatoio con Guy Demel.

“Era molto importante per me. Sapeva darmi il consiglio giusto. Ero timido, non stavo troppo con le persone anziane, stavo al mio posto. , stavo cercando di prendere le distanze da quello. C’è molto pistone nelle selezioni africane ma non volevo essere nella selezione perché c’era mio fratello. non mi piace. Volevo essere nella selezione perché mi ero guadagnato il posto facendo bene con il mio club’.

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Yannick Sagbo e Guy Demel hanno la stessa madre, ricorda.

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