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Capsula in lingua franco-italiana: La brutta giornata dell’insetto

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Sorprendente e divertente fuga sulle tracce linguistiche dell’insetto, cimice in italiano, insetto poco frequentabile e che illustra molti difetti, anche una sorta di maleducazione mascherata.
Nuova rubrica di Françoise Danflous, lessicografa specializzata in francese e italiano.

Uffa di disgusto, shh spia vile, gorgogliare da sacra vongola, questo rebus acustico ci porta dritti a una bestia di appena un centimetro, non proprio notevole, diciamo pure insignificante: il nostro vicino la cimice del giardino. In italiano, dice cimice e non abbiamo davvero traccia di quella parola qui. È che appare un po’ a parte nei cataloghi degli entomologi, cimex essendo il nome scientifico dell’insetto, e tra i botanici, bugbane Dove repellente per insetti nella lingua di tutti i giorni (cimicifuga in italiano), una pianta dall’odore più sgradevole delle cimici stesse. Si capirà, è ora di chiudere le narici.

Non appena è apparso nei dizionari, la parola bug ha avuto rapidamente una cattiva reputazione. Vediamo lì che le due parole di cui perpetua la memoria, il latino puttana (puzza) e naso (naso) prima forma un curioso puntina per descrivere persone che, angoscia per chi si avvicina, puzzano naso e bocca, poi cimici, puzzando anche ogni sentiero che lo attraversa. e puttana perpetua la stessa spiacevolezza con altre due parole: puttana (puttana) che, signora ottusa e triste, voleva dire puzzolente davanti alla prostituta, e puzzolail puzzola Italiano, discendente diretto di sconcertante, puzza. Il fetore dell’insetto è così famoso che non hanno esitato a coniare la parola coriandolo (coriandolo Dove erba cimicina), all’odore per alcuni insopportabile, sulla parola greca koris che significa, appunto, bug.

L’insetto a forma di cresta di castagno ama arrampicarsi e sostare sulle nostre facciate. La parola puntina da disegno è quindi venuta naturalmente in mente all’inventore del piccolo chiodo a testa piatta utilizzato per appuntare le immagini sul muro. In Italia, a volte viene chiamata la piccola cimice delle unghie cimicepiù solitamente putina (piccolo punto). Ma a cavallo della storia, un altro cimice indicava, e non è certo un omaggio, il distintivo ovale, appiattito come il dorso di una puntina da disegno, che i membri del partito fascista italiano portavano sui risvolti.

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Il suo cugino cimice, cimice del letto è troppo piccolo per immaginarlo fetido ma ahimè, non c’è guadagno nel cambiamento. Lei è l’arte di schivare e di inespugnabili interstizi che coltiva per poter poi pungere duro e tranquillo. Ed è in nome di questa propensione genetica all’invisibilità che gli italiani chiamano cimice il microfono nascosto sotto i paralumi o dietro i battiscopa degli appartamenti in fase di spillatura. Per dirla senza mezzi termini, i francesi stanno cambiando gli insetti, preferendo un boccino, la mosca sapendo meglio di chiunque altro di atterrare ovunque senza mai essere scoperti. L’informatore rappresenta tutte le forme dell’informatore; in carne e ossa come l’informatore della polizia; meccanici come il tachimetro, tac, tac, che registra i chilometri e le percorrenze del taxi; inerte ma spalancata come lo spioncino delle nostre porte d’ingresso, spioncino in italiano (letteralmente piccola spia). Noi spia e noi scarafaggio (noi caffèvariante scolaretti), di scarafaggio preso in prestito dall’arabo kafir con il significato di “falso devoto” e “non credente”.

Gli insetti non sono creature frequentabili e che diamine sono utili per illustrare le nostre mancanze. Non c’è da stupirsi che l’insetto puzzolente e spinoso sia la scelta perfetta per vestire una persona insignificante e meschina (il donnaccia Italiano). O chi trascina nelle chiese una devozione ostentata e ipocrita, l’insetto della sacrestia, forma malevola della ben più placida e stupida rana acquasantiera (ritorno dello scarafaggio-kāfir-falso devoto?). L’italiano la nomina baciapile (di battericobacio e pila, acquasantiera) dipingendola così come una sorta di Picchio Woody di marmo sacro e alabastro… altrettanto caricaturale.

Quindi davvero, nessuna parola gentile per cimici? Se non è facile trovarlo è perché la parola simpatico o voler essere simpatico è proprio lui: Puntina. O piuttosto Puntina da disegno! messo in interiezione per attenuare la brutalità di a puttana! troppo esplicito e non sempre gradito. L’italiano eccelle in queste simulazioni e si fida dell’orecchio per mimetizzarsi dietro un innocente puzzola di maiale! (sporco puzzola) uno più permaloso puttana di maiale! Parole che suonano come maleducazione ma non troppo, un trucco d’oro in un paese dove la blasfemia è un crimine; così cribbio! Dove maiale zio! Dove Maiale Diaz! o altri della stessa specie passano senza impedimenti per le maglie dell’offesa e della sanzione.

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Il tempo di chiudere le narici è passato. L’onore del bug più o meno ripristinato. Sì, ma eccolo qua, ha anche appena mostrato una piccola carenza nel nostro Paese, il francese ha meno parolacce dell’italiano e fa infuriare…

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