Lunedì sera il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto l’indipendenza delle regioni separatiste filo-russe nell’Ucraina orientale. Ecco le principali reazioni a questo nuovo importante passo nella crisi russo-ucraina in corso.
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Nazioni unite
Il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres condanna la “violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina”, “in violazione dei principi della Carta dell’Onu”.
Unione Europea
L’Unione Europea ha approvato “all’unanimità” un “pacchetto sanzionatorio” contro la Russia, che dovrebbe prendere di mira specificamente i deputati russi.
Il capo della diplomazia dell’Ue, Josep Borrell, ha sottolineato che “danneggerebbero gravemente la Russia”.
Bruxelles ha anche proposto di negare alle autorità russe l’accesso ai mercati e ai servizi finanziari europei.
L’Unione europea sta inoltre per attivare una squadra di risposta rapida agli attacchi informatici per aiutare l’Ucraina a far fronte agli attacchi russi.
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Nato
La Nato ha detto che si aspetta un “attacco massiccio in Ucraina”, dopo una riunione straordinaria del Comitato Nato-Ucraina.
7. st
I capi della diplomazia delle grandi potenze del G7 hanno dato il loro “incrollabile sostegno” all’integrità territoriale dell’Ucraina.
Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa
Il Consiglio Permanente dell’OSCE ha rinnovato il suo sostegno a Kiev.
Consiglio d’Europa
Il Consiglio d’Europa, custode dello Stato di diritto in questo continente, ha affermato il suo “sostegno costante alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina”.
stato unito
“Prenderemo le nostre misure oggi”, ha confermato la Casa Bianca.
“Crediamo che questo sia, sì, l’inizio di un’invasione”, ha detto un alto funzionario della Casa Bianca.
Il capo del Pentagono ha sottolineato che Washington stava “cercando di impedire che il conflitto andasse oltre”.
Cina
Pechino non ha condannato esplicitamente la Russia e ha invitato le persone coinvolte nella crisi ucraina a “esercitare moderazione ed evitare qualsiasi azione che infiammasse le tensioni”.
Germania
Il cancelliere Olaf Schultz ha annunciato la sospensione della certificazione del gasdotto Nord Stream 2 che collega la Russia con il suo Paese.
La Germania si è anche detta “pronta” a schierare più soldati in Lituania.
Per il ministro degli Esteri Annalina Barbuk, Vladimir Putin sta “negando tutti i suoi obblighi” nei confronti della comunità internazionale.
Regno Unito
Martedì il Regno Unito ha imposto sanzioni agli oligarchi vicini al Cremlino e alle banche russe per aver “battuto duramente la Russia”, dicendosi pronto ad andare avanti in caso di una nuova escalation militare.
Per il premier Boris Johnson, la decisione della Russia è un “pretesto per una grande offensiva”.
L’ambasciatore russo a Londra è stato convocato martedì al ministero degli Esteri britannico.
Francia
Annullato l’incontro previsto per venerdì a Parigi tra i ministri degli Esteri francese e russo Jean-Yves Le Drian e Sergey Lavrov.
Vladimir Putin “non fa più onore alla firma della Russia”, lascia Le Drian.
Italia
Il premier Mario Draghi ha condannato “l’inaccettabile violazione della sovranità democratica e dell’integrità territoriale dell’Ucraina”.
Finlandia
La Finlandia condurrà una nuova “valutazione del rischio” di un progetto di reattore nucleare a cui è collegato il gruppo russo Rosatom nel nord del suo territorio.
Austria
L’ambasciatore russo a Vienna è stato convocato al ministero degli Affari esteri.
Ungheria
L’Ungheria schiererà truppe al confine con l’Ucraina, temendo un esodo di massa di rifugiati se la situazione dovesse peggiorare.
Romania
La Romania è in grado di accogliere, se necessario, 500.000 rifugiati dalla vicina Ucraina.
Polonia
Il leader del partito conservatore al governo, Jaroslav Kaczynski, ha suggerito che Vladimir Putin fosse punito personalmente.
Repubblica Ceca
Il primo ministro Peter Fiala ha parlato dello schiacciamento della Primavera di Praga nel 1968: “La nostra storia ci ricorda che tali azioni contro i nostri vicini sovrani non portano mai alla pace”.
Norvegia
La Norvegia, che non è membro dell’Unione Europea, ha annunciato martedì che si unirà alle imminenti sanzioni dell’UE contro la Russia.
Giappone
“In caso di invasione, coordineremo una risposta solida, comprese le sanzioni, in consultazione con il G7 e la comunità internazionale”, ha avvertito il primo ministro Fumio Kishida.
Australia
Il primo ministro Scott Morrison sostiene l’adozione di “sanzioni severe contro la Russia”.
tacchino
Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha risposto alla decisione di Mosca definendola “inaccettabile”.
Iran
Il ministero degli Esteri ha invitato Mosca e Kiev alla “moderazione”, affermando che “purtroppo gli interventi e le azioni provocatorie della Nato e degli Stati Uniti hanno principalmente complicato la situazione nella regione”.
Siria
Il ministro degli Esteri Faisal Miqdad ha affermato che Damasco “sostiene” la decisione russa. “Quello che l’Occidente sta facendo ora contro la Russia è simile a quello che ha fatto contro la Siria durante la guerra al terrorismo”.