(Mosca) – Giovedì il Cremlino ha denunciato l’adozione di sanzioni Usa contro il presidente russo Vladimir Putin in caso di aggressione ucraina “oltre il limite”, dopo aver presentato un progetto in questa direzione.
Inserito alle 6:38
Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov ha denunciato che “le sanzioni contro un capo di stato sono una misura che andrebbe troppo oltre e equivarrebbe a una rottura delle relazioni”.
Ha osservato che la proposta dei senatori democratici degli Stati Uniti “non facilita un’atmosfera costruttiva per i colloqui russo-occidentali” che si svolgono questa settimana sull’allentamento delle tensioni sull’Ucraina.
I principali senatori democratici hanno presentato mercoledì un nuovo piano di sanzioni volto a punire Vladimir Putin e fornire aiuti finanziari a Kiev in caso di invasione russa dell’Ucraina.
La legge intitolata “Difendere la sovranità dell’Ucraina” prevede sanzioni contro il presidente russo, il primo ministro Mikhail Mishustin, alti funzionari militari e molte entità del settore bancario russo.
L’annuncio del piano di sanzioni “estremamente negativo”, secondo il Cremlino, è arrivato alla vigilia di una riunione a Vienna del Consiglio Permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE), la terza e ultima sequenza di un intenso balletto diplomatico. Progettato per disinnescare il pericolo di conflitto in Ucraina.
Lunedì, le discussioni tese a Ginevra hanno riunito il vicesegretario di Stato americano e russo Wendy Sherman e Sergey Ryabkov. Mercoledì, NATO e Mosca hanno tenuto colloqui a Bruxelles, dopo aver concluso osservando le loro profonde “differenze” sulla sicurezza in Europa.
“Speriamo, però, che prevalga il buon senso”, ha aggiunto Peskov, sottolineando che la Russia “non ha mai fallito” e “non mancherà la volontà politica di continuare il dialogo”.
La Russia, accusata da americani ed europei di aver pianificato un attacco al suo vicino alleato occidentale, l’Ucraina, ha risposto affermando che il dispiegamento di decine di migliaia di truppe russe al confine è stata una reazione alla presenza crescente e ostile degli Stati Uniti Stati. La NATO in quella che Mosca considera la sua sfera di influenza.
La Russia ha sottolineato che non “intende” attaccare l’Ucraina, ma chiede la firma di un trattato che vieti qualsiasi futura espansione della Nato, richiesta che l’Occidente considera inaccettabile.
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