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EconomiaL'Africa tornerà inesorabilmente ai colpi di stato militari?

L’Africa tornerà inesorabilmente ai colpi di stato militari?

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In prima pagina sulla stampa, martedì 4 gennaio, la preoccupazione per lo stato della democrazia in Africa dopo le dimissioni del Primo Ministro del Sudan, che lasciano il controllo solo ai generali, sono le pratiche di stalking elettronico orchestrate contro i musulmani. Gli indiani e la polemica su una statua a Padova, Italia.

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Sulla prima pagina dei giornali, le preoccupazioni per lo stato della democrazia in Africa sono emerse dopo che domenica il primo ministro del Sudan si è dimesso, con i generali che ora assumono il comando del proprio.

Oltre all’esempio sudanese, il tempo Cita il caso del Mali, dove il colonnello Asimi Guetta cerca di rinviare le elezioni previste per febbraio e quelle della Guinea, dove il colonnello Mamadi Domboya mostra “maggiore incertezza sulle scadenze delle prossime elezioni”. “Un riflesso del declino della democrazia sul continente”, secondo il quotidiano svizzero, che pubblica “una sensazione di smarrimento”, espressa dallo specialista della regione Marc Laverne. Sfortunatamente, il Sudan era il paese del mondo arabo più pronto per la democrazia. Ma l’esercito, appoggiato da Russia, Cina e Stati del Golfo, non ha mai voluto tornare nelle sue caserme. La rivoluzione restaurata per sbarazzarsi del dittatore Omar al-Bashir nel 2019, senza cambiare nulla nello stato profondo. L’Africa tornerà senza sosta? In caso di colpo di stato militare ? “, Richieste wakat sira, recuperalo posta internazionale. Il sito web del Burkina Faso accusa ECOWAS, ECOWAS e la comunità internazionale di essere responsabili, “in larga misura, del deterioramento della democrazia (in Africa), attraverso il loro colpevole silenzio sugli abusi e la negligenza dei leader, che si nascondono nel mantello di Perforato dalla parodia delle elezioni, per prendere il potere e aggrapparvisi come sanguisughe.”

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Preoccupazione anche di fronte al proliferare di attacchi, negli ultimi mesi, contro la minoranza musulmana in India. New York Times Secondo quanto riferito, un centinaio di importanti donne, artisti, giornalisti e attivisti musulmani indiani hanno scoperto lo scorso fine settimana la presenza diUn sito in cui hanno pubblicato foto di se stessisenza il loro permesso. Un sito aperto durante la giornata di sabato, prima di essere rapidamente chiuso dalle autorità, che si sono offerte di venderlo al miglior offerente. Queste aste fittizie ricordano quelle organizzate da un altro sito lo scorso luglio, in cui venivano mostrati i profili di più di 80 donne musulmane, descritte come “offerte del giorno”. Ad ogni modo, non si trattava di vendite effettive, ma di insultare e umiliare queste donne e condividere le loro foto e i loro dati personali.. tempi dell’india Condanna le pratiche di “stalking online” e chiede alle autorità indiane non solo di chiudere questi siti, ma anche di perseguire i responsabili. “Non farlo rischia non solo di incoraggiare (incitamento all’odio e intimidazione) nel mondo reale come in quello virtuale, ma anche di danneggiare l’immagine dell’India, che è sempre più messa in discussione a causa del trattamento riservato alle minoranze”, avverte il giornale. “Per l’India diventare uno di quei paesi in cui la maggioranza è una forza bruta al di sopra della legge sarebbe una vera tragedia”.

Non ci lasciamo su questo. In un disco meno drammatico, guardiano Rapporti controversi, in Italia, datati Statua di Elena Cornaro Biscopia, la prima donna al mondo a ricevere un dottorato, tra altre 78 statue, tutte rappresentanti figure maschili che attualmente adornano Prato della Valle, la piazza più grande d’Italia. Questa piazza, situata a Padova, è dedicata a personaggi storici originari o legati alla città. Dopo che Elena Cornaro Pescopia conseguì la laurea in Filosofia presso l’Università di Padova nel 1678, non dovrebbero esserci problemi. Salvo che molti storici si sono opposti a questa idea, per tutta una serie di ragioni, una spiegando, ad esempio, che una nuova statua di Cornaro Piscopia avrebbe distratto il pubblico da quella già nell’Università di Padova, e un’altra credendo che sia meglio lasciare vuoti i due siti in questi La piazza così com’è, a simboleggiare le statue distrutte da Napoleone. Argomenti che possono lasciare poco pensiero, ma sicuramente in buona fede….

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