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Fratelli d’Italia, demonizzazione in corso…

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Per una settimana tutto il piccolo mondo politico italiano si è recato in corteo ad Atreju, la festa organizzata dai Fratelli d’Italia di estrema destra. Così chiamato in onore dell’eroe di La storia infinita di Michael Ende, “il Natale dei conservatori” si è svolto a Roma, a due passi dal Vaticano, nell’ambito di – lunghe – trattative tra i partiti in vista dell’elezione del prossimo capo di Stato a gennaio.

Questa particolare situazione ha spinto tutti i principali tenori, di destra e di sinistra, a confrontarsi con Giorgia Meloni, la patrona di Fratelli d’Italia, che oggi gira intorno al 20% dei voti nei sondaggi. La sfida è evitare di ritrovarsi senza un candidato credibile il prossimo gennaio e di trasformare le elezioni in una lotteria, uno scenario che tutti vogliono evitare.

Ma la sinistra fa anche un ragionamento più politico. La sua idea è quella di dare credibilità a Giorgia Meloni per mettere in difficoltà Matteo Salvini, considerato più estremo nella forma del leader di Fratelli d’Italia. Inoltre, quest’ultimo, come Enrico Letta, ha sempre sostenuto il sistema maggioritario. Il leader del Pd (centro sinistra) è, infatti, ostile alla proporzionalità, che lascerebbe poche possibilità al suo partito di poter guidare una coalizione.

«Blocco navale». Questa demonizzazione avviene senza un reale cambio di linea da parte dei Fratelli d’Italia – unico partito di opposizione al governo di Mario Draghi -, le cui inchieste giornalistiche mostrano regolarmente legami con piccoli gruppi fascisti. Se Marine Le Pen ha lavorato per anni per banalizzare il Raduno Nazionale, Giorgia Meloni non ha mai negato i suoi fondamenti. Le sue osservazioni sull’immigrazione, ad esempio, sono sempre così estreme, il partito invoca un “blocco navale” del Mediterraneo, mentre non si solleva la sua ambiguità sull’euro, Fratelli d’Italia rivendica “meccanismi”. delle compensazioni economiche europee ”per rimanere nella zona monetaria.

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Anche la retorica antitedesca e antifrancese è sempre presente nel discorso. Questo fine settimana Giorgia Meloni ha denunciato per prima le manovre di una “banca tedesca, che nel 2011 ha venduto tutti i titoli italiani in suo possesso, provocando il panico sui mercati e la caduta del governo di Silvio Berlusconi”. Poi, ha attaccato l’attuale governo, «che è diventato il servizio stampa dell’Eliseo. «E Enrico Letta, «capo comunicazione di Emmanuel Macron».

Alle prossime presidenziali, Frères d’Italie peserà poco: con 37 deputati e 21 senatori – su 1.011 maggiori elettori – dovrebbe schierarsi con i suoi alleati di Forza Italia (Silvio Berlusconi) e Lega (Matteo Salvini). Ma in realtà è Giorgia Meloni a svolgere il ruolo della legislatura 2023. Ecco perché una parte dell’opinione pubblica comincia a chiedersi: la comunità politica italiana sta contribuendo alla sua ascesa?

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