ManutenzioneNon ci sarei arrivato se… Ogni settimana, Le Monde interrogava un personaggio in un momento decisivo della sua vita. Il regista e attore italiano rievoca la sua “carriera da sogno”, dal suo primo film “Sono autosufficiente”, nel 1976, fino a “Tre Pani”, nelle sale il 10 novembre.
Alto, magro, elegante, scattante, amichevole, mordace e molto bello, Nani Moretti, 68 anni, resta fedele a se stesso. Dopo tanti successi, tra questi note personali (1994)stanza del figlio (2001), Papa (2011), regista e attore italiano presenta Tre piani. Questo quindicesimo lungometraggio, selezionato ufficialmente all’ultimo Festival di Cannes, uscirà nelle sale il 10 novembre.
Non ci arriverei se…
Sì, a 17 anni non ho mai smesso di fare pallanuoto. Ha giocato in Lega 1 e nella nazionale giovanile. Ho ricominciato a suonare, dopo cinque anni, Sapendo che non mi sono realizzato in piscina. Ha già iniziato a girare un cortometraggio. Se avessi continuato la pallanuoto, penso che avrei gareggiato alle Olimpiadi del 1976 e del 1980, quindi sarei stato un allenatore. Non vedo altra via d’uscita. Non riuscivo a immaginarmi come insegnante, come mia madre, mio padre, mia sorella e mio fratello. Anche se penso che funzioni alla grande. Ma non ho ricevuto una buona istruzione e mi dispiace per questo.
Quando avevo 17 anni, c’è stata tutta una serie di abbandoni: ho lasciato la politica e ho lasciato la scuola. Non era il momento giusto. Sono andato a Parigi per due settimane ea Londra per due settimane dove mio fratello stava preparando la sua tesi sulla letteratura inglese. Ho iniziato a studiare per conto mio e mi sono diplomata come candidata freelance.
Immagino ci siano anche ragioni positive, non solo concessioni?
Non ci sarei arrivato se non avessi vissuto a Roma. Se avessi fatto il mio primo lungometraggio in Super 8, Sono autosufficiente [1976]e In una piccola città non sarebbe successo niente. A Roma, quarantacinque anni fa, i giornali contavano ancora, e c’era la televisione nazionale, la RAI, e un cineclub Super 8 dove è apparso il mio film. Grazie al caso che abbiamo ricavato da questo film ho trovato un vero prodotto per fare un vero film, ecco Bombo [1978]e Viene mostrato nei veri cinema.
A 22 anni – dopo tre cortometraggi in Super 8 – scrive una sceneggiatura dal titolo rigore e rigoreche cercavo produttori. Mi sono presto reso conto che con un soggetto del genere, non solo lo avrebbero prodotto, ma non avrebbero letto il testo. Se avessi iniziato a brontolare e a lamentarmi di un cattivo cinema, sarei caduto nel circolo vizioso della vittimizzazione. Se mi fossi considerato un “malinteso del sistema”, come vittima, non ci sarei arrivato. Questo anche per l’accoglienza ricevuta ecco BomboUn completo malinteso! Pensavo di aver fatto un film straziante per un piccolo pubblico e ho scoperto che era una commedia mainstream.
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