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Gli italiani dovrebbero votare domenica 17 e lunedì 18 ottobre per eleggere i sindaci delle città al ballottaggio dopo il primo turno del 3 e 4 ottobre. Attesi duelli destra-sinistra, soprattutto a Roma e Torino, dove i 5 -Star Movement aveva regnato fino ad allora. Ma il ballottaggio è un’occasione per misurare lo stato delle forze che sostengono il governo di Mario Draghi.
Con il nostro corrispondente a Roma, Anne Treca
Cinque anni fa il Movimento 5 Stelle (M5E) si stabilirono nelle città di Roma e Torino. Abbiamo poi parlato di a nuova era nella politica italiana, a significare la fine di un vecchio ordine. Ma Beppe Grillo e le sue truppe hanno perso il controllo.
Per la gestione della loro vita quotidiana, gli italiani hanno scelto di affidarsi ai partiti tradizionali: secondo i risultati del primo turno, la maggior parte degli elettori sembra voler uscire dal M5E e forse favorire la sinistra.
Perché se i candidati della coalizione di destra hanno fatto risultati deludenti, non sapremo fino a lunedì 18 ottobre in serata se questa tendenza sarà confermata. Attraverso i loro risultati, saranno anche misurati il futuro degli equilibri di potere tra i leader di estrema destra Matteo Salvini, che sostiene il governo Draghi, e Giorgia Meloni, che, alla guida del tradizionale partito di destra Fratelli d’Italia, è all’opposizione.
Il Pd vuole il “grande slam”
Di fronte, il Partito Democratico (PD, centrosinistra) spera di vincere tutte le maggiori città italiane. Dopo le vittorie ottenute quindici giorni fa a Bologna, Napoli e Milano, deve ancora riconquistare Torino e Roma. Sarebbe poi il “grande slam”, dopo anni di punizioni elettorali.
Un così brillante colpo di stato del PD rafforzerebbe il governo Draghi, di cui il centrosinistra è il pilastro più forte.
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