sabato, Novembre 23, 2024
TecnologiaAscolto di Mozart per l'epilessia

Ascolto di Mozart per l’epilessia

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ascoltare Sonata per due pianoforti in re maggiore (NS.

Questa conclusione, che allude anche al fatto che risposte emotive positive a quest’opera musicale possono contribuire al suo effetto terapeutico, è stata pubblicata in Rapporti scientifici.

Lavori precedenti hanno dimostrato che l’ascolto di questa canzone è associato a un minor aumento dell’attività elettrica del cervello associata all’epilessia nelle persone con questa malattia. Tuttavia, l’effetto della durata dell’ascolto nell’ambito di questa associazione, così come le ragioni di questo effetto, sono rimaste al momento poco chiare.

Robert Kwon e colleghi hanno utilizzato gli EEG per misurare l’attività elettrica nel cervello di 16 adulti con epilessia resistente ai farmaci mentre ascoltavano una serie di video musicali di 15 o 90 secondi, inclusi brani dell’opera di Mozart.

Gli autori del lavoro hanno scoperto che l’ascolto di 30-90 secondi del lavoro di un compositore classico, ma non di altri video musicali, era associato a una diminuzione del 66,5%, in media, del numero di attività elettrica correlata all’epilessia in tutto il cervello.

Questi tagli erano più numerosi nella corteccia frontale sinistra e destra del cervello, che sono regioni associate alla regolazione delle risposte emotive.

I ricercatori hanno anche scoperto che quando i partecipanti ascoltavano la fine di sillabe lunghe e ripetitive, un tipo di attività elettrica chiamata attività theta acquisiva slancio nella corteccia frontale. Precedenti studi hanno suggerito che questa attività theta potrebbe essere correlata a risposte emotive positive alla musica.

Secondo gli autori del nuovo lavoro, l’ascolto del brano di Mozart per non più di 30 secondi può attivare nel cervello reti associate a una risposta emotiva positiva alla musica, che sono le reti gestite dalla corteccia frontale. Hanno confermato che l’attivazione di queste reti potrebbe aiutare a ridurre l’improvviso picco di attività elettrica associato all’epilessia nei pazienti con la forma farmacoresistente della malattia.

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