Oltre 8.000 persone si sono riversate in Italia per prendere parte a un rave party di 6 giorni. I francesi, approfittando di una legislazione più mite, sarebbero all’origine di questo raduno clandestino, secondo le autorità.
Circa 8.000 persone, per lo più giovani, si sono radunate a Valentano, paese sul lago di Mezzano al confine tra Toscana e Lazio, per prendere parte a un rave party a metà agosto. Se questo festa gratis L’estensione di oltre 30 ettari di terreno privato non è stata la prima dell’estate nella penisola, ha attirato particolarmente l’attenzione dei media transalpini. E per una buona ragione, ci sono voluti sei giorni prima che le autorità potessero interromperlo. La festa si è conclusa dopo il ritrovamento del corpo sommerso di un ragazzo inglese di 24 anni residente in Italia. Da deplorare una decina di altri feriti.
Rave party in Italia, normativa meno severa
Tra i partecipanti a questo raduno clandestino, organizzato con il passaparola attraverso i social network, ci sono molti europei e “Soprattutto francesi perché gli organizzatori sono francesi”, indica Stefano Bigiotti, sindaco di Valentano intervistato da il post.
Quest’ultimo avrebbe beneficiato di una legislazione più clemente. Secondo il quotidiano La Repubblica, l’Italia è stata scelta come luogo di organizzazione perché non sono illegali a differenza della Francia. L’articolo 17 della Costituzione italiana, infatti, autorizza l’organizzazione di manifestazioni pubbliche senza preavviso perché rientranti nella libertà delle persone. Così nel 2017 la Corte di Cassazione italiana ha annullato la sentenza del Tribunale di Pisa nella condanna di un giovane organizzatore di un rave party.
La Penisola è stata vista come sede di numerosi festival underground negli ultimi mesi, in Toscana, Lombardia, Lazio e persino in Puglia. Senza rispetto delle misure sanitarie.
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