Il Comitato tecnico scientifico e il Consiglio dei ministri hanno dato il via libera alla vendita dei biglietti in custodie chiuse in Italia, ad una tariffa del 35% della capienza e con l’obbligo del Green Pass*. Il presidente della Federazione Italiana (FIP), Gianni Petrucci, ha commentato la decisione, affermando che la misura scelta è insufficiente, ma la considera comunque un passo avanti.
” Se hanno aumentato la capacità, Quello significa che la misurazione precedente era sbagliata, quindi avevamo ragione. Vezzali sta cercando di proteggere il nostro mondo e lo ringrazio, ma continueremo a chiedere spiegazioni tecniche al governo e al CTS “
Ben più severi, invece, i commenti riportati da “Il Resto del Carlino” di Luca Baraldi, amministratore delegato della Virtus Segafredo Bologna:
“Apprezziamo lo sforzo della federazione e della lega, ma il 35% è un limite troppo basso. Camere dovrebbe essere completamente aperto a coloro che sono in grado di non essere infettati. Chi ha il pass verde deve poter entrare e i club devono poterli accogliere senza restrizioni. Io ripeto, il il vero problema è avere un pubblico perché una stagione con installazioni di poco più di un terzo non è praticabile. Non possiamo accontentarci di un provvedimento che sta andando nella giusta direzione, ma che ancora non va incontro alle esigenze di tifosi e società, che per primi hanno a cuore la salute di chi paga il biglietto”.
Anche Antonio Bulgheroni, dirigente del Varese, si disse perplesso:
“Sono piuttosto stupito. Se non è al 100%, almeno al 50%”.
*Il pass verde è l’equivalente del pass sanitario in Francia. Viene rilasciato ai residenti in Italia che hanno completato il ciclo vaccinale o guariti dal coronavirus negli ultimi sei mesi.
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