Con l’avvicinarsi della partenza del cancelliere tedesco Angela Merkel in autunno, Francia e Italia si stanno unendo su molte questioni, rafforzando le loro relazioni e preparandosi a firmare un nuovo trattato bilaterale, cambiando gli equilibri di potere all’interno dell’Unione europea. Analizzare.
Delphine Allaire – Città del Vaticano
Dopo la rivalità, fai spazio all’amicizia. In Europa sta emergendo un nuovo asse di potere, su entrambi i versanti delle Alpi si assiste da diversi mesi a un inasprimento dei rapporti tra Francia e Italia. E mentre il cancelliere tedesco Angela Merkel si dimetterà alla fine di settembre, questo tandem Parigi-Roma si preannuncia sempre più influente a Bruxelles.
Dal vertice franco-italiano di Napoli nel 2020 alla visita di Stato in Francia di Sergio Mattarella all’inizio di luglio 2021, i rapporti sono stati più che rilanciati: annuncio di un servizio civile comune, convergenza di vedute sulla Libia, revisione fiscale europea e altri aspetti sociali, economici e questioni di bilancio. Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi, entrambi familiari con il settore bancario, si piacciono anche personalmente.
Ispirandosi al Trattato dell’Eliseo firmato tra Francia e Germania nel 1963, dovrebbe quindi essere firmato in autunno al Quirinale – dal nome del palazzo che ospita la Presidenza italiana a Roma – un trattato bilaterale per suggellare il rilancio di questa storica amicizia tra Francia e Italia e pesare il più possibile nel gioco europeo. Che, a prescindere dal nuovo cancelliere tedesco, o poco dopo, dal nuovo ospite dell’Eliseo, se c’è qualche cambiamento.
Spiegazioni del politologo italiano Giuseppe Bettoni, docente all’Università Tor Vergata di Roma.
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