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Sciopero nel più grande magazzino di libri d’Italia

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Nel più grande magazzino di libri d’Italia, denominato “Città del Libro”, a Stradella (in provincia di Pavia), si è svolto uno sciopero iniziato nella prima settimana di giugno 2021 e terminato il 14 giugno quando l’azienda accolse le richieste dei lavoratori.

Nato da un joint venture tra la società di logistica internazionale CEVA Logistics e Messaggerie Libri, il più grande distributore di libri in Italia, C&M Books Logistics gestisce lo stabilimento dal 1 marzo 2021.

Il magazzino si estende su una superficie di 80.000 mq e può contenere oltre 100 milioni di libri e giornali: contiene lo stock di molte case editrici che collaborano con Messaggerie Libri. Oltre alle nuove uscite e alle ristampe, anche i resi passano attraverso questo magazzino.

Dal 2013 e fino a pochi mesi fa, la logistica e il trasporto dei libri erano gestiti direttamente da CEVA Logistics, una grande multinazionale. L’obiettivo di C&M Books, nato da un accordo tra CEVA ed Emmelibri (la società che coordina le attività distributive e commerciali di Messaggerie Libri), è quello di rendere la “Cité du livre” uno dei più importanti magazzini di libri. più moderno d’Europa. Ma ci sono già difficoltà da risolvere, che riguardano i lavoratori.

Le motivazioni degli attaccanti

Dopo le proteste dei lavoratori, si sono verificati scontri tra la polizia e gli scioperanti, e questa situazione ha comportato ritardi nella consegna di migliaia di libri, soprattutto quelli che sarebbero dovuti arrivare nelle librerie nei giorni scorsi.

Lo sciopero è stato lanciato dal sindacato Si Cobas e riguarda una serie di rivendicazioni avanzate dai lavoratori da più di due anni: ad esempio un aumento del valore del buono pasto (da 5,29 euro a 8 euro), nonché garanzie e tutele per un gruppo di lavoratori che sono stati trasferiti senza preavviso in un altro capannone sito in Broni, a pochi chilometri da Stradella, come precisato il post. I sindacati hanno inoltre chiesto a C&M Books di internalizzare tutti i dipendenti Ceva, sia quelli che lavorano per le cooperative di logistica a cui è affidata parte dell’attività, sia quelli che sono stati recentemente trasferiti nel magazzino di Broni. .

Un autore dalla parte dei lavoratori

Un autore ha esaminato più da vicino questa situazione. Questo è Gabriele Dadati, classe 1982, autore di romanzi storici per Baldini & Castoldi. È stato fisicamente presente con i lavoratori in sciopero, bloccando i camion in entrata e in uscita con il suo prossimo libro Secondo Casadei, Romagna e me (Baldini & Castoldi), che sarebbe dovuto uscire in libreria il 17 giugno.

Spiega il suo punto di vista al giornale il fatto Quotidiano : « Se siamo una classe intellettuale, mentre facciamo fatica a stampare libri su carta riciclata oa spendere per i diritti dei migranti, dobbiamo guardare da vicino quella parte del mondo del lavoro che non avevamo ancora visto.Proprio per questo ha deciso di scendere in campo, tra gli operai, per osservare e sostenere le loro lotte.

Gli scioperanti, per lo più stranieri, gli dicono che” mentre guadagnano 1.300 euro al mese, sono costrette a fare straordinari di ogni genere e a lavorare nei fine settimana, oppure ottengono contratti a tempo determinato in mezzo a un guazzabuglio di cooperative di subappalto di servizi che, come è successo nel 2018, non pagano contributi, sfruttano il forza lavoro e frodare il tesoro pubblico», come sempre scriveil fatto Quotidiano.

La provocazione: un premio Strega celebrato davanti agli scioperanti?

Dadati sa che poche persone sanno cosa significano i giorni di sciopero: “Cerchiamo di avere rispetto per la fatica dello scioperoLui dice.

Alla fine, ecco la sua proposta: perché non organizzare la cerimonia di premiazione dello Strega o del Campiello (altro importante premio letterario italiano) proprio lì, a Stradella, sul luogo dello sciopero?“Questo non è un suggerimento banale o ovvio. Ci sono enormi pallet con metri e metri di libri. Mettiamo qualche sedia in mezzo e l’attenzione tornerà sui problemi degli addetti alla logistica dei libri e quindi anche su quelli della logistica generale in Italia.»

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Proteste di lunga data

Si ricorda inoltre che non è la prima volta che ci sono problemi per gli operai di questo magazzino.

Nel marzo 2019 si è svolto un altro grande sciopero per chiedere, tra l’altro, il rispetto dei contratti di lavoro. Inoltre, nell’estate del 2018 dodici persone coinvolte in cooperative che collaborano alla gestione logistica del magazzino sono state arrestate per sfruttamento lavorativo e truffa al Tesoro nell’ambito di un’indagine svolta dalla procura di Pavia. Si trattava infatti di violazioni della normativa in materia di orario di lavoro, riposo e ferie.

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