Sabato 10 giugno a Istanbul, in occasione della finale di Champions League contro il Manchester City, l’Inter spera di consegnare all’Italia il 13° trofeo dalle grandi orecchie della sua storia, il quarto dei nerazzurri, ultimo club transalpino ad alzare questo trofeo nel 2010. Il Paese del Calcio, che in questa stagione mette tre club nelle finali europee (con la Roma in Europa League e la Fiorentina in Conference League), potrebbe raggiungere l’Inghilterra (14 C1), dietro alla Spagna (19), nella classifica dei Paesi più impressionanti nelle più prestigiose competizioni continentali. Un palmares che inizia esattamente 60 anni fa, il 22 maggio 1963, quando le rivali dell’Inter battono (2-1) il grande Benfica, due volte campioni in carica (1961 e 1962), regalando all’Italia la sua prima incoronazione in C1.. .
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Nel 1963 la Coppa dei Campioni d’Europa, che nel 1992 sarebbe diventata Champions League, non aveva ancora dieci anni e nessuna squadra italiana era riuscita a mettere il proprio nome in lista. È stato iberico sin dall’inizio: Real Madrid (5 vittorie dal 1956 al 1960) e Benfica (1961 e 1962) hanno monopolizzato i titoli. Fiorentina (1957) e Milan (1958) arrivarono in finale, ma il Re di Spagna mantenne il trono. Questa volta le Merengues sono scomparse molto presto dalla scena continentale, venendo eliminate al primo turno dall’Anderlecht. Nell’andata, a Chamartín, Paul van Himst ha effettuato una doppia parata per i Moves, che erano partiti male dopo essere stati sotto 2-0 dopo appena mezz’ora; Poi Stockmann avrebbe strappato uno spaccato inaspettato a dieci minuti dalla fine, mentre Di Stefano ha logicamente messo in vantaggio il Real Madrid (3-3). E tornando all’Heysel, lo Sporting diventa il primo club straniero a eliminare il Real Madrid in Coppa dei Campioni (fu proprio il Barcellona ad eliminarlo 60-61, arrivando alla finale del 1962): 1-0 a 85, grazie a Jeff Jourion.
Lo straordinario risultato dello Sporting Anderlecht contro il Real Madrid nel 1962
José Altafini nella storia
il primo turno contro l’US Luxembourg (8-0, 6-0); Un successo contro l’Ipswich Town nel 2. Doppia vittoria sul Galatasaray nei quarti. E si qualificò contro il Dundee United (carnefici dell’Anderlecht nel turno precedente) in semifinale: i rossoneri non si mossero troppo per radunarsi a Wembley, teatro dell’apoteosi della Champions League 1963. Ma con il Benfica, doppiamente campione in carica da avversari, non ha lasciato il Milan con l’aspettativa a favore. Tanto più che Eusebio ha ingannato Giorgio Gezi con un cross dal diciannovesimo minuto, con un’accelerazione strepitosa, la Pantera Nera aveva il suo segreto. Ma questa partita finale ha cambiato squadra, dopo quasi un’ora, grazie a una doppietta dell’italo-brasiliano Jose Altafini. Il campione del mondo nel 1958 con la Seleção, influenzato dal vivere all’ombra del grande Pelé, dopo aver militato nella Squadra azzurra (che vestiva anche i colori di Napoli e Juventus), offrì al suo paese di adottare per la prima tempo. C1.
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C1 presenta il segmento di Milano
Così i rossoneri restano i primi italiani “per sempre” sulla superficie dell’Europa. L’Inter impressiona per il suo orgoglio e vince le due edizioni successive (1964 contro il Real Madrid; 1965 contro il Benfica). Dopo il periodo iberico, C1 ha introdotto la fetta milanese!
La vittoria dei nerazzurri in questa stagione sui vicini e rivali in semifinale permette loro di sperare di aggiungere un quarto trofeo dalle grandi orecchie (dopo 1964, 1965 e 2010) alla propria bacheca, e di avvicinarsi al Milan, ricco in 7 C1 (1963, 1969, 1989, 1990, 1994, 2003, 2007), Delfino per il reale irraggiungibile (14)…
Vincitori C1 per paese
- Spagna> 19 (30 finale)
- Inghilterra> 14 (25 finali)
- Italia> 12 (28 finali)
- Germania> 8 (18 finali)
- Paesi Bassi> 6 (8 finali)
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