A Scansano, in Italia, il dodicenne Giulio Giovannini ha spostato il mondo intero. Chiusa la scuola, il ragazzo ha dovuto seguire le lezioni su un tablet, sotto un grande albero, l’unico posto del suo borgo dove è riuscito a collegarsi a Internet. “Mi è capitato di rispondere alla padrona con il vento in sottofondo e le capre dietro, ma cerco di non sentirle“, fiducioso l’allievo, per il quale la storia finisce bene: ha riaperto la scuola del suo villaggio.
Ma in Italia il problema è nazionale. Dopo un anno di corsi puntati, 40.000 studenti delle scuole superiori italiane hanno abbandonatoo il 3% della fascia di età secondo le stime ufficiali. Un quarto delle famiglie italiane non ha i mezzi tecnici per seguire i corsi a distanza su computer. “L’Italia non era assolutamente pronta per l’istruzione a distanza, spiega Luis Alberto Benotti, uno studente che ha abbandonato. Tra coloro che non hanno una buona connessione a Internet e coloro che non hanno un computer a casa, molti studenti non sono riusciti a far fronte alla situazione.“Durante l’inverno, gli studenti hanno più volte occupato luoghi pubblici per chiedere la riapertura delle scuole. Il nuovo governo italiano ha deciso di vaccinare in via prioritaria gli insegnanti e di garantire l’apertura delle scuole superiori.
Il JT
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