Di origine egiziana
è in Egitto In passato, la tecnica dell’intaglio appariva come una forma di intrattenimento popolare. A quel tempo, queste opere venivano realizzate da abili artigiani sulle pareti di templi e piramidi per raccontare le gesta del faraone, per celebrare il potere degli dei o per ostentare la grandezza del paese. Un mix di patrimonio e intrattenimento, in poche parole, che va dall’antica Grecia all’Impero Romano attraverso l’Impero Bizantino. Successivamente il bassorilievo si pose al servizio dell’architettura rinascimentale, la più ingegnosa delle quali fu la porta d’onore del battistero Firenze, In Italia. Chiamata Porta del Cielo dallo scultore Lorenzo Ghiberti, fu fusa interamente in bronzo tra il 1425 e il 1452.
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Tuttavia, negli anni ’40 questa estetica accademica fu spezzata a favore dell’architettura stalinista. Leader sovietico, desideroso di mostrare il potere del mondo Unione Sovietica, decide di far scolpire enormi murales che rappresentano centinaia di compagni sugli edifici socialisti, come messaggi di propaganda con un inconfondibile messaggio politico. Sulla scia di Stalin, gli anni ’60 vedono la nascita di massicci bassorilievi geometrici in cemento armato, di grandi maestri come William Mitchell e Josep Maria Sobrachs (il cui grande progetto fu l’intaglio della facciata della Sacra Famiglia). Con aspetto strutturale e finitura brutaleSulle facciate di edifici pubblici come aeroporti, banche, auditorium o cattedrali.
Creatività contemporanea, dal gesso al 3D
Queste sculture monumentali, grafiche e rappresentative di un’epoca hanno permeato una nuova generazione di artisti e artigiani che oggi esprimono il loro linguaggio artistico attraverso tecniche e materiali innovativi. Stampa 3DOppure legno, tessuto, metallo o gesso: queste creazioni si trovano ormai negli interni di tutto il mondo. A Londra, i bassorilievi dello studio Bryan O’Sullivan raccontano una storia, mentre i bassorilievi dello studio di architettura Maddux Creative sono un modo delicato per camuffare porte poco attraenti. A Copenhagen, gli artisti Anne Ejlsmark Berthelsen e Mikkel Johnsen di Atelier Plateau creano, a quattro mani, pezzi naturali e rilassanti che esplorano il gioco di luci e ombre. Infine, dentro vesteil designer sudafricano Jan Ernst si è dedicato alla decostruzione del rilievo stesso, creando forme astratte e organiche che danno un aspetto più vibrante allo spazio.
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