Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu ha dichiarato martedì che più di 200.000 persone sono state mobilitate nell’esercito russo da quando il 21 settembre è stata annunciata la mobilitazione militare “parziale” del paese per combattere in Ucraina.
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Ufficialmente, questa mobilitazione, ordinata dal presidente Vladimir Putin, dovrebbe consentire di reclutare 300.000 riservisti con esperienza militare o capacità utili, mentre l’esercito russo è alle prese sul fronte ucraino.
Durante una riunione del governo, Sergei Shoigu ha osservato che “l’addestramento dei membri delle (nuove) unità formate si svolge in 80 campi militari e in sei centri di addestramento”, sottolineando che queste reclute saranno inviate al fronte con altre unità. Hanno già combattuto in Ucraina.
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Secondo lui, un “numero elevato” di persone si è presentato volontariamente alle stazioni di polizia militare del Paese, prima di ricevere un ordine ufficiale di mobilitazione. Tuttavia, non ha menzionato il loro numero.
Ma la mobilitazione ha suscitato anche grande preoccupazione in Russia e manifestazioni di opposizione in alcune regioni. Ha anche spinto decine di migliaia di uomini a lasciare il paese in fretta per evitare la coscrizione.
Numerosi casi di mobilitazione errata di uomini non qualificati – studenti, anziani o malati – sono stati segnalati e condannati anche dal Cremlino.
Il ministro della Difesa russo ha confermato ancora, martedì, che nessun soldato che svolga il servizio militare obbligatorio sarà inviato sul fronte ucraino, mentre dal 1° ottobre le autorità hanno avviato il cosiddetto reclutamento “autunnale”, che mira a mobilitare 120.000 soldati .
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