Undici paesi, tra cui la Francia, che ha chiesto un fronte europeo contro Londra dopo le decisioni britanniche sulle licenze di pesca, lunedì hanno firmato una dichiarazione congiunta criticando la risposta del Regno Unito alla questione.
“La risposta data dal Regno Unito alle domande di licenza di pesca è incompleta e inappropriata”, ha affermato il ministero del Mare francese in un comunicato stampa dopo la riunione del Consiglio europeo dei ministri dell’agricoltura e della pesca in Lussemburgo. Insieme a Francia, Germania, Belgio, Cipro, Spagna, Grecia, Irlanda, Italia, Paesi Bassi, Portogallo e Svezia hanno firmato la dichiarazione, secondo questo comunicato stampa.
‘Passo importante’
L’accordo post-Brexit, raggiunto alla fine dello scorso anno tra Londra e Bruxelles, prevede che i pescatori europei possano continuare a lavorare in alcune acque britanniche a condizione che ottengano una licenza, che viene concessa se possono dimostrare di avervi pescato in precedenza. . Ma i francesi e gli inglesi discutono sulla natura e sulla portata dei documenti giustificativi da presentare.
Nelle zone di pesca ancora contese (6-12 miglia dalla costa britannica e dalle Isole del Canale), Londra e Jersey hanno concesso poco più di 200 licenze definitive, mentre Parigi ne rivendica ancora 244.
Annick Girardin, ministro per i mari, ha sottolineato nel comunicato stampa che “questa dichiarazione congiunta rappresenta un passo importante perché solo una risposta collettiva consentirà all’UE di pensare con calma alla prosecuzione dei negoziati con il nostro partner britannico”; Annick Girardin sostiene inoltre che “le risposte europee e francesi alle proposte britanniche” saranno annunciate “durante la seconda metà di ottobre” e “probabilmente includeranno misure di ritorsione”.
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